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My Private Property
Author of Madness, Rack, and Honey ("One of the wisest books I've read in years," according to the New York Times) and Trances of the Blast, Mary Ruefle continues to be one of the most dazzling poets in America. My Private Property, comprised of short prose pieces, is a brilliant and charming display of her humor, deep imagination, mindfulness, and play in a finely crafted edition.
Personalia
When I was young, a fortune-teller told me that an old woman who wanted to die had accidentally become lodged in my body. Slowly, over time, and taking great care in following esoteric instructions, including lavender baths and the ritual burial of keys in the backyard, I rid myself of her presence. Now I am an old woman who wants to die and lodged inside me is a young woman dying to live; I work on her.
Personalia
When I was young, a fortune-teller told me that an old woman who wanted to die had accidentally become lodged in my body. Slowly, over time, and taking great care in following esoteric instructions, including lavender baths and the ritual burial of keys in the backyard, I rid myself of her presence. Now I am an old woman who wants to die and lodged inside me is a young woman dying to live; I work on her.
128 pages, Hardcover
First published October 4, 2016
About the author
Mary Ruefle
42 books415 followersMary Ruefle is an American poet and essayist. The daughter of a military officer, Ruefle was born outside Pittsburgh in 1952, but spent her early life traveling around the U.S. and Europe. She graduated from Bennington College in 1974 with a degree in Literature.
Ruefle's work has been widely published in literary journals. She has received a National Endowment for the Arts fellowship, a Whiting Writer's Award, a Guggenheim fellowship, and an Award in Literature from the American Academy of Arts and Letters. Ruefle currently lives in New England. She teaches in the MFA in Writing program at Vermont College and is visiting faculty with the University of Iowa Writers' Workshop.
For more information on this author, go to:
http://www.wavepoetry.com/authors/50-...
Ruefle's work has been widely published in literary journals. She has received a National Endowment for the Arts fellowship, a Whiting Writer's Award, a Guggenheim fellowship, and an Award in Literature from the American Academy of Arts and Letters. Ruefle currently lives in New England. She teaches in the MFA in Writing program at Vermont College and is visiting faculty with the University of Iowa Writers' Workshop.
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Community Reviews
Displaying 1 - 30 of 171 reviews
November 4, 2021
A collection of indefinable pieces, sometimes prose, sometimes poetry, sometimes memoir from the equally hard-to-define poet Mary Ruefle. Ruefle moves between moods, here playful, here melancholy, here questioning, there macabre but always impressive in her surety with words and images and her acute powers of observation. Threaded through the book are a number of wistful, graceful pieces linking colours with sadness – which she later points out work just as well if they’re taken to be about happiness instead. Elsewhere she sifts and picks through an array of topics from aging to the legacy of colonialism to reading and being a writer wrapping them up in intricate fable-like stories, flash fiction, lyrical essays or in the form of memories that branch out into unexpected, strangely beguiling chains of association. As with other writing by Ruefle I’ve encountered, I found this fascinating, thought-provoking and completely absorbing.
Rating: 4.5
Rating: 4.5
April 28, 2024
Some books you can finish in a day, some in an hour. In that sense, this collection of shorter-than shortcake essayettes by the poet Mary Ruefle meets Edgar Allan Poe's definition of a short story: something you can finish in one sitting without growing uncomfortable, needing the bathroom, or getting a snack.
I 5-starred the lectures collection of hers read earlier this year, Madness, Rack, & Honey. These weren't as sweet, which is not to say that some were not nourishing. If you're a fan of simple writing, to the point, yet reflective, it might be worth a library stop. Most pieces are but two or three pages, with the title piece being the longest.
Also included are a series of untitled bits about how colors equate to sadness in the form of concrete objects. Of course, any of us can find sadness in most any object. Or happiness (which, in the end, Mary says can be plugged in for "sadness" in each essay, proving my point -- or maybe hers).
For two short samples of these "flash essays," you can visit my website, where I love to blather on.
If you go, forgive me.
I 5-starred the lectures collection of hers read earlier this year, Madness, Rack, & Honey. These weren't as sweet, which is not to say that some were not nourishing. If you're a fan of simple writing, to the point, yet reflective, it might be worth a library stop. Most pieces are but two or three pages, with the title piece being the longest.
Also included are a series of untitled bits about how colors equate to sadness in the form of concrete objects. Of course, any of us can find sadness in most any object. Or happiness (which, in the end, Mary says can be plugged in for "sadness" in each essay, proving my point -- or maybe hers).
For two short samples of these "flash essays," you can visit my website, where I love to blather on.
If you go, forgive me.
September 16, 2021
Con "La mia proprietà privata" ho scoperto questa grande poetessa americana.
Prima di iniziare a parlare di questo libro vorrei farvi ascoltare la sua voce:
https://youtu.be/ZDWUUyUB-Wg
Ascoltando la sua voce prima di leggere il libro credo che aiuti a entrare in sintonia con questa scrittrice. Io l'ascoltata alla fine e vi assicuro che ci si sintonizza ugualmente con lei.
Se dovessi condensare "La mia proprietà privata" in una sola frase, direi che è il libro della sottrazione e della colorazione.
Sì, della colorazione, perché Mary Ruefle colora la tristezza.
C'è una tristezza marrone: "La tristezza marrone è una tristezza semplice. È la tristezza di enormi pietre verticali. Tutto qui. È semplice. Le enormi pietre verticali circondano le altre tristezze e le proteggono. Un cerchio di enormi pietre verticali – chi l’avrebbe mai detto?"
C'è una tristezza bianca: "La tristezza bianca è la tristezza di denti, ossa, unghie e stelle, ma è anche la tristezza dei cereali, delle cuffie da doccia, della spuma letteraria, è la tristezza dei capelli bianchi di zia Jenny che le coprono il corpo come un lenzuolo, giù fino alle dita dei piedi, mentre distesa sul letto di morte terrorizza i bambini portati da lei uno per uno a dirle addio."
Ce ne è una gialla, quella della sorpresa.
Una arancione, quella dell'ansia e dell'inquietudine.
Una rosa, quella delle acciughe bianche.
Una verde, quella vestita per la laurea, la tristezza di giugno.
Una rossa, quella segreta.
Una grigia, quella delle graffette e degli elastici.
Una nera, quella cenere dei sogni, resti sparpagliati in varie province.
Una viola, quella della musica classica e della melanzana.
Una blua, quella dolcezza tagliata in tante strisce con le forbici e poi fatta a pezzettini con un coltello.
Mary Ruefle è la poetessa delle cancellature "erasures". Scrive la traduttrice, Gioia Guerzoni, nella sua nota: "Poi ho guardato alcuni dei suoi lavori di cancellatura, le erasures, perché Ruefle è anche un’artista di talento. E mi è venuto in mente che era tutto un lavoro per sopprimere la comprensione e creare qualcosa di nuovo a partire dalle parole pure. E così finalmente ho capito, come in una sorta di epifania, che dovevo sospendere la logica. Esattamente come nella poesia. Anche perché non potevo farle cento domande su cinquanta pagine (via lettera poi, perché non ha il computer, scrive tutto a macchina). Nella sezione contact del suo sito si legge: Sorpresa! Non possiedo un computer. L’unico modo per contattarmi è scrivere alla mia casa editrice, Wave Press, oppure incontrare per strada qualcuno che conosco di persona. Quando ho visto quella frase sul suo sito, praticamente dopo aver letto tre poesie, mi è venuta in mente la parola sassy, simpatica, sfacciata, e poi ho pensato, È matta. E poi, Non vedo l’ora di conoscerla."
Buona lettura, nella meraviglia e nello stupore.
"Ho notato che la maggior parte delle cose ha il diritto di esistere e di rimanere com’è. La mia mano, per esempio, fa di testa sua. Non posso dire chi vede per primo le briciole, se gli occhi o le mani, ma le mie dita si uniscono subito, preparandosi a ciò che succede dopo: sposto le briciole con le dita unite verso il bordo del bancone, da cui cadono nel palmo dell’altra mano, che aveva iniziato ad aprirsi appena l’altra cominciava a chiudersi. Non so quale sia la Cosa Invadente, se le mie mani o le briciole, perché mentre le piante infestanti crescono selvagge e libere, le cellule del cancro si moltiplicano con gioia e fanno di testa loro, e i pianeti abitano quello che un tempo era un vuoto infinito che noi facciamo la nostra piccola parte per riempire, non solo esistendo, (seppur inosservati) ma anche con tutte le nostre minuscole azioni ripetitive, come togliere le briciole dal bancone della cucina, che ora è pulito come non mai, e le briciole sono chiuse nel buio totale di un sacco di plastica nera che prima o poi porterò fuori."
Prima di iniziare a parlare di questo libro vorrei farvi ascoltare la sua voce:
https://youtu.be/ZDWUUyUB-Wg
Ascoltando la sua voce prima di leggere il libro credo che aiuti a entrare in sintonia con questa scrittrice. Io l'ascoltata alla fine e vi assicuro che ci si sintonizza ugualmente con lei.
Se dovessi condensare "La mia proprietà privata" in una sola frase, direi che è il libro della sottrazione e della colorazione.
Sì, della colorazione, perché Mary Ruefle colora la tristezza.
C'è una tristezza marrone: "La tristezza marrone è una tristezza semplice. È la tristezza di enormi pietre verticali. Tutto qui. È semplice. Le enormi pietre verticali circondano le altre tristezze e le proteggono. Un cerchio di enormi pietre verticali – chi l’avrebbe mai detto?"
C'è una tristezza bianca: "La tristezza bianca è la tristezza di denti, ossa, unghie e stelle, ma è anche la tristezza dei cereali, delle cuffie da doccia, della spuma letteraria, è la tristezza dei capelli bianchi di zia Jenny che le coprono il corpo come un lenzuolo, giù fino alle dita dei piedi, mentre distesa sul letto di morte terrorizza i bambini portati da lei uno per uno a dirle addio."
Ce ne è una gialla, quella della sorpresa.
Una arancione, quella dell'ansia e dell'inquietudine.
Una rosa, quella delle acciughe bianche.
Una verde, quella vestita per la laurea, la tristezza di giugno.
Una rossa, quella segreta.
Una grigia, quella delle graffette e degli elastici.
Una nera, quella cenere dei sogni, resti sparpagliati in varie province.
Una viola, quella della musica classica e della melanzana.
Una blua, quella dolcezza tagliata in tante strisce con le forbici e poi fatta a pezzettini con un coltello.
Mary Ruefle è la poetessa delle cancellature "erasures". Scrive la traduttrice, Gioia Guerzoni, nella sua nota: "Poi ho guardato alcuni dei suoi lavori di cancellatura, le erasures, perché Ruefle è anche un’artista di talento. E mi è venuto in mente che era tutto un lavoro per sopprimere la comprensione e creare qualcosa di nuovo a partire dalle parole pure. E così finalmente ho capito, come in una sorta di epifania, che dovevo sospendere la logica. Esattamente come nella poesia. Anche perché non potevo farle cento domande su cinquanta pagine (via lettera poi, perché non ha il computer, scrive tutto a macchina). Nella sezione contact del suo sito si legge: Sorpresa! Non possiedo un computer. L’unico modo per contattarmi è scrivere alla mia casa editrice, Wave Press, oppure incontrare per strada qualcuno che conosco di persona. Quando ho visto quella frase sul suo sito, praticamente dopo aver letto tre poesie, mi è venuta in mente la parola sassy, simpatica, sfacciata, e poi ho pensato, È matta. E poi, Non vedo l’ora di conoscerla."
Buona lettura, nella meraviglia e nello stupore.
"Ho notato che la maggior parte delle cose ha il diritto di esistere e di rimanere com’è. La mia mano, per esempio, fa di testa sua. Non posso dire chi vede per primo le briciole, se gli occhi o le mani, ma le mie dita si uniscono subito, preparandosi a ciò che succede dopo: sposto le briciole con le dita unite verso il bordo del bancone, da cui cadono nel palmo dell’altra mano, che aveva iniziato ad aprirsi appena l’altra cominciava a chiudersi. Non so quale sia la Cosa Invadente, se le mie mani o le briciole, perché mentre le piante infestanti crescono selvagge e libere, le cellule del cancro si moltiplicano con gioia e fanno di testa loro, e i pianeti abitano quello che un tempo era un vuoto infinito che noi facciamo la nostra piccola parte per riempire, non solo esistendo, (seppur inosservati) ma anche con tutte le nostre minuscole azioni ripetitive, come togliere le briciole dal bancone della cucina, che ora è pulito come non mai, e le briciole sono chiuse nel buio totale di un sacco di plastica nera che prima o poi porterò fuori."
October 1, 2016
Replace sadness with happiness. It means the same.
February 5, 2019
A very interesting collection. Some pieces seemed poems, others more very short stories. Ruefle has an interesting mind and her stories always caught and kept my attention (and I can be a very ADD reader!) throughout. Even when I hated the subject (for example--and primarily--the shrunken heads of the title piece) I couldn't put the story down; I had to see where Ruefle would take me.
April 6, 2024
Gray sadness is the sadness of paper clips and rubber bands, of rain and squirrels and chewing gum, ointments and unguents and movie theaters.
September 17, 2016
I've read bits and pieces of Ruefle before but this is my first whole book experience and I was won over quick. These are tightly-crafted, wise, and funny poem-essays on various subjects, ranging from Christmas trees to menopause (sadness, salted milkshakes, and shrunken heads are also brought to light). My fave piece though was "The Woman Who Couldn't Describe a Thing If She Could" which boils down her observational style to its stunning, darkly funny essence. I am now a Mary Ruefle fan.
September 22, 2017
Beautiful and jaw-dropping, like all of MF's work. Knocked a star off because it's slim and has a few weaker sections; would start elsewhere with her, but this is wonderful.
September 8, 2021
La mia proprietà privata è un saggio frammentario di pensieri ma che è anche una sorta di diario di confessioni private e di poesie.
Un libriccino molto breve, stilisticamente formato da 'capitoli' molto brevi e che si legge in appena due ore. Eppure è riuscito comunque ad emozionarmi, angosciarmi, divertirmi e mettermi anche confusione 😅.
Non capivo se stavo leggendo poesie, meditazioni, racconti, pagine di diario, pensieri o frammenti di saggistica.
La scrittura della Ruefle è potente e ipnotizzante in alcuni punti, confusionaria in altri, dove si avrà una disperata impossibilità di capire e scoprire il significato nascosto dentro.
Una scrittura camaleontica e stratificata che si adatta ai vari brevissimi capitoli rispecchiandone i vari stati d'animo nel momento in cui sono stati scritti.
Pausa e La mia proprietà privata sono stati sicuramente i capitoli che mi hanno maggiormente lasciato un segno con un misto di angoscia.....
Nel primo racconta in modo schietto e diretto della menopausa.
Nel secondo parla delle teste rimpicciolite, le tsantsa. Ignoravo l'esistenza di questa brutale e macabra usanza chiamata arte, così antica che non se ne conosce l'origine.
Curiosa come sono, ho fatto la bruttissima cosa di googlerare la parola tsantsa. ... un consiglio, lasciate perdere 😰.
M. R. ci consegna alla fine una serie di diapositive private, e in mezzo a queste ogni tanto ci parla della tristezza che prende forma in svariati colori. Una cromoterapia del dolore che ho immaginato come secchiate di pittura fresca contro un muro nero. Il risultato finale è un'opera d'arte più che un libro.
La tristezza viola è la tristezza della musica classica e della melanzana. La tristezza nera è cenere di sogni. La tristezza blu è quella delle fantasticherie e della nostalgia. La tristezza rossa è la tristezza segreta.....
Io ho provato a spiegarvi Mary Ruefle non lei non è tramutabile in parole scritte....
Quindi se vi ho messo un pò di curiosità, non vi resta che scoprirla da soli.
Un libriccino molto breve, stilisticamente formato da 'capitoli' molto brevi e che si legge in appena due ore. Eppure è riuscito comunque ad emozionarmi, angosciarmi, divertirmi e mettermi anche confusione 😅.
Non capivo se stavo leggendo poesie, meditazioni, racconti, pagine di diario, pensieri o frammenti di saggistica.
La scrittura della Ruefle è potente e ipnotizzante in alcuni punti, confusionaria in altri, dove si avrà una disperata impossibilità di capire e scoprire il significato nascosto dentro.
Una scrittura camaleontica e stratificata che si adatta ai vari brevissimi capitoli rispecchiandone i vari stati d'animo nel momento in cui sono stati scritti.
Pausa e La mia proprietà privata sono stati sicuramente i capitoli che mi hanno maggiormente lasciato un segno con un misto di angoscia.....
Nel primo racconta in modo schietto e diretto della menopausa.
Nel secondo parla delle teste rimpicciolite, le tsantsa. Ignoravo l'esistenza di questa brutale e macabra usanza chiamata arte, così antica che non se ne conosce l'origine.
Curiosa come sono, ho fatto la bruttissima cosa di googlerare la parola tsantsa. ... un consiglio, lasciate perdere 😰.
M. R. ci consegna alla fine una serie di diapositive private, e in mezzo a queste ogni tanto ci parla della tristezza che prende forma in svariati colori. Una cromoterapia del dolore che ho immaginato come secchiate di pittura fresca contro un muro nero. Il risultato finale è un'opera d'arte più che un libro.
La tristezza viola è la tristezza della musica classica e della melanzana. La tristezza nera è cenere di sogni. La tristezza blu è quella delle fantasticherie e della nostalgia. La tristezza rossa è la tristezza segreta.....
Io ho provato a spiegarvi Mary Ruefle non lei non è tramutabile in parole scritte....
Quindi se vi ho messo un pò di curiosità, non vi resta che scoprirla da soli.
May 13, 2022
Adoro su originalidad. Las pequeñas prosas tratan de sucesos muy poco trascendentes o de recovecos de la historia, lográndolos alargar y diseccionar en el tiempo y terminando por convertirlos en sucesos sorprendentes y en instancias de aprendizaje. Suelen ser contados como para atraer a un niño, o sea a cualquier persona, pero con un trasfondo muy maduro y poco transparente, desinteresada de las grandes verdades. Le toma valor a las pequeñas cosas, como si sus textos fueran pequeñas galletas horneadas con amor que se prueban luego de un arduo día de trabajo.
"Where do I live? you ask. I live in a fog, a haze, and the drowsy fumes of daylight make me want to sleep"
"Where do I live? you ask. I live in a fog, a haze, and the drowsy fumes of daylight make me want to sleep"
March 25, 2022
Ich finde es besonders
September 10, 2016
Another great collection from Mary Ruefle, one of my favorite poets. It's interesting to see her working in blocks of prose—I think it's a great stylistic move for this collection in particular. And while I couldn't always jive with the "color of sadness" pieces woven throughout, the remaining pieces hold such gems that I didn't mind. The book gets five stars alone for the title poem/essay, which I heard Mary read at Tin House a few years ago and have never forgotten since. What a piece of writing that is. Also great in this collection are: "Pause," Ruefle's meditation on menopause, "To A Magazine," "The Woman Who Couldn't Describe a Thing If She Could," and "Personalia."
The line I can't get unstuck from my brain is "one can't always be wandering in meaning." A lesson there. Perhaps the lesson.
The line I can't get unstuck from my brain is "one can't always be wandering in meaning." A lesson there. Perhaps the lesson.
August 9, 2016
The mind of Mary Ruefle is mesmerizing.
March 8, 2021
Mary Ruefle's prosy musings offer a particularly enchanted relationship between thinking and being. Every page is wonderfully weird. The titular piece, "My Private Property," is about shrunken heads and is everything; amusing, macabre, thoughtful, and profoundly sad. I’ve never thought about shrunken heads before and now I can’t stop. I love the unexpected note Ruefle wrote in the acknowledgements about the color essays and was instantly compelled to circle back and reread them all.
A peek inside her mind:
“One thing is for certain--I wouldn't want to be a Christmas tree. It would be nice to be the center of attention, to be so decorated and lit that people stared at you in wonder, and made a fuss over you, and were mesmerized. That would be nice. But then you'd start dropping your needles and people would become bored with you and say your weren't looking so good, and then they'd take off all your jewelry, and haul you off to the curb where you would be picked up and crushed and eventually burned. That's the terrible part. Maybe that's why so many people today have fake trees."
A peek inside her mind:
“One thing is for certain--I wouldn't want to be a Christmas tree. It would be nice to be the center of attention, to be so decorated and lit that people stared at you in wonder, and made a fuss over you, and were mesmerized. That would be nice. But then you'd start dropping your needles and people would become bored with you and say your weren't looking so good, and then they'd take off all your jewelry, and haul you off to the curb where you would be picked up and crushed and eventually burned. That's the terrible part. Maybe that's why so many people today have fake trees."
September 28, 2019
I thought this book a good one, but I am not sure if it was the best place to begin reading Mary Ruefle. These are prose poems, which I am not the expert at, and they just seem like cute and funny and sometimes depressing short texts on many things like aging, or different every day situations being pondered at, but I did not feel like I was really getting to know her as a poet, more like a poet experimenting with prose. Or maybe this is all wrong, what I am saying, and this is the way she usually writes. But as I said, this was the first book I read by her, so there.
January 14, 2023
‘lullaby’ and ‘pause’ were works of art
“so when they asked me whether i had anything else to say i told them that in the beginning you understand the world but not yourself, and when you finally understand yourself you no longer understand the world.”
“so when they asked me whether i had anything else to say i told them that in the beginning you understand the world but not yourself, and when you finally understand yourself you no longer understand the world.”
August 10, 2022
oh my god??? oh my god. holy shit. oh my god. what the fuck. HOW DID I NOT KNOW THIS EXISTED. i think i am a fundamentally different person now? holy shit. read this.
lucky
while i was sleeping god broke into my heart and nailed up pictures of himself in different clothes. he asked me which one i liked the best, but it was apparent i was to like them all. i didn't like any of them, but there was one, a white robe with a floating blue halo above the neckline where his face should be, and i thought to that picture i could at least express my Fear. so i said i liked it. immediately he said that i had no taste. i thought i would wake then and there, with a bad taste in my mouth, and choose for the day brightly colored clothes of the kind i would never wear, but that didn't happen. i slept dreamless as a baby, and when i awoke i was naked as a baby, and alone, and afraid.
[read this whole thing. but especially read little golf pencil, recollections of my christmas tree, old immortality, like a scarf, the gift, and the invasive thing.
lucky
while i was sleeping god broke into my heart and nailed up pictures of himself in different clothes. he asked me which one i liked the best, but it was apparent i was to like them all. i didn't like any of them, but there was one, a white robe with a floating blue halo above the neckline where his face should be, and i thought to that picture i could at least express my Fear. so i said i liked it. immediately he said that i had no taste. i thought i would wake then and there, with a bad taste in my mouth, and choose for the day brightly colored clothes of the kind i would never wear, but that didn't happen. i slept dreamless as a baby, and when i awoke i was naked as a baby, and alone, and afraid.
[read this whole thing. but especially read little golf pencil, recollections of my christmas tree, old immortality, like a scarf, the gift, and the invasive thing.
November 20, 2018
Ruefle is very original. Or at least I haven't read anything like her work before. Very witty writing that constantly caught me by surprise. Some of the poems were serious, some fun, some surprisingly humorous. My favorites were "Among the Clouds" and "Like a Scarf."
A bit of Among the Clouds:
"That was the summer we had so many clouds we didn't know what to do with them. They overflowed the sky -- they were on our streets, in our homes, in our drawers, and in our cabinets. They were in our cars and in our buses, I even saw them in taxis...They cast long shadows in an unearthly light. Some were blue, some were gray, some black, some white, some were pink, some were lavender, some orange, some a ghastly purple. All cast a trance and silence upon us..."
A bit of Among the Clouds:
"That was the summer we had so many clouds we didn't know what to do with them. They overflowed the sky -- they were on our streets, in our homes, in our drawers, and in our cabinets. They were in our cars and in our buses, I even saw them in taxis...They cast long shadows in an unearthly light. Some were blue, some were gray, some black, some white, some were pink, some were lavender, some orange, some a ghastly purple. All cast a trance and silence upon us..."
January 18, 2022
this is some of the most remarkable prose ive ever read! ruefle has such an exhausted outlook on everything but shares everything in such a calm tone that all the super defeatist existential pieces dont actually feel scary. she also has such an amazing mind for imagery, theres so many beautiful lines that i was constantly underlining.
she has such a unique kind of rambling structure that works SO well in the shorter pieces (the ones that are 3 pages or less) but sometimes i felt the themes slipping away from me bcs of it in the longer pieces. the way she contrasts this rambling way of writing is by ending nearly every poem with powerful, succinct endings that somehow always manage to wrap everything together, no matter how disorganized it seems. this is most present in my absolute favorite piece (and probably my current favorite piece of writing) "lullaby" which is just 3 brilliant pages that lull you into calmness perfectly setting up an incredible final line that just smacks you awake.
also, i cant talk about this book without mentioning the color pieces! these are a few short pieces throughout the book that characterize sadness through different colors. these pieces are written a lot more poetically than everything else in the book, and i absolutely adored them. they are all so image heavy and i found myself so vividly seeing everything she wrote in these pieces but completely washed in a light of the color she was describing. it was a really visual experience that i dont often find in books.
if goodreads let me do half stars, id give this a 4.5 out of 5. really fantastic book that i spent too much money on and do not regret at all.
she has such a unique kind of rambling structure that works SO well in the shorter pieces (the ones that are 3 pages or less) but sometimes i felt the themes slipping away from me bcs of it in the longer pieces. the way she contrasts this rambling way of writing is by ending nearly every poem with powerful, succinct endings that somehow always manage to wrap everything together, no matter how disorganized it seems. this is most present in my absolute favorite piece (and probably my current favorite piece of writing) "lullaby" which is just 3 brilliant pages that lull you into calmness perfectly setting up an incredible final line that just smacks you awake.
also, i cant talk about this book without mentioning the color pieces! these are a few short pieces throughout the book that characterize sadness through different colors. these pieces are written a lot more poetically than everything else in the book, and i absolutely adored them. they are all so image heavy and i found myself so vividly seeing everything she wrote in these pieces but completely washed in a light of the color she was describing. it was a really visual experience that i dont often find in books.
if goodreads let me do half stars, id give this a 4.5 out of 5. really fantastic book that i spent too much money on and do not regret at all.
March 16, 2024
It was fine- I don’t think I “got” it and I’m not sure it’s even for me, but it was fine
February 7, 2017
It is a blessing that I discovered Mary Ruefle three years ago, in the poetry section of my local library. She doesn't write the way others write, and she's strange and fascinating, and one of the only writers I'd like to read over and over again.
January 18, 2017
This is a fast-paced collection of some of Ruefle's most recently published work, along with little essay fragments on sadness and in scene. I realized I had read many of the longer pieces before ("Pause", "My Private Property") which rang as a weird kind of bell when I got to them again, but they are enjoyable nonetheless. These bites of thought, small as they are, are thought-provoking and deeply felt. If you need to see someone consistently stick the landing on cumulative, digressive, rambling sentences, Ruefle's got your back.
September 14, 2021
Un libro atipico che non è un romanzo ma nemmeno un memoir o un diario eppure, è un po' come se contenesse al suo interno tutti questi generi e molti di più.
Dentro ci sono pensieri, ricordi di vita, intuizioni, visioni, desideri, sogni speranze ma anche rimorsi e rimpianti, raccontati senza seguire un preciso ordine e senza ricercare mai un filo conduttore ma lasciando sgorgare la scrittura in maniera assolutamente naturale e intima.
Dentro ci sono pensieri, ricordi di vita, intuizioni, visioni, desideri, sogni speranze ma anche rimorsi e rimpianti, raccontati senza seguire un preciso ordine e senza ricercare mai un filo conduttore ma lasciando sgorgare la scrittura in maniera assolutamente naturale e intima.
July 20, 2019
I wish I could invent my own goodreads notation system. Which amount of the stars is “fuuuuuck.” And which is “now I am but a shell, hollowed out by your fiery explosion”?
Mary Ruefle - what a poet’s name - Rue-full. She will take out your spleen and hold it in her gilt hands. And although you won’t have a spleen anymore, it’ll be encrusted in gold, so you won’t care.
Mary Ruefle - what a poet’s name - Rue-full. She will take out your spleen and hold it in her gilt hands. And although you won’t have a spleen anymore, it’ll be encrusted in gold, so you won’t care.
Read
September 7, 2021La mia proprietà privata di Mary Ruefle è l'ultima uscita di NN Editore ed è veramente molto difficile da raccontare.
Da un lato può essere considerato un memoir, perché presenta sia racconti di vita sia esperienze direttamente vissute dall'autrice.
Da un altro può essere considerato una raccolta di racconti, perché alcuni degli scritti sono apparentemente slegati dalla vita dell'autrice; presentano personaggi diversi e sembrano scollegati da tutto il resto.
Da un altro ancora, è una raccolta di poesie e infatti i suoi testi in America vengono inseriti sotto questo genere.
In ultimo, è anche un po' un romanzo perché molti dei testi si legano sia in alcuni contenuti sia nella struttura e sembrano raccontare, tutti insieme, il mondo visto dal punto di vista dell'autrice.
Effettivamente, però, non si tratta di nessuno dei tre: sono frammenti che rispecchiano i pensieri dell'autrice e questi pensieri sono audaci, originali ed inediti, impossibili da etichettare, generalizzare e anche da immaginare.
Il resto della recensione su https://www.leggoquandovoglio.it/libr...
Da un lato può essere considerato un memoir, perché presenta sia racconti di vita sia esperienze direttamente vissute dall'autrice.
Da un altro può essere considerato una raccolta di racconti, perché alcuni degli scritti sono apparentemente slegati dalla vita dell'autrice; presentano personaggi diversi e sembrano scollegati da tutto il resto.
Da un altro ancora, è una raccolta di poesie e infatti i suoi testi in America vengono inseriti sotto questo genere.
In ultimo, è anche un po' un romanzo perché molti dei testi si legano sia in alcuni contenuti sia nella struttura e sembrano raccontare, tutti insieme, il mondo visto dal punto di vista dell'autrice.
Effettivamente, però, non si tratta di nessuno dei tre: sono frammenti che rispecchiano i pensieri dell'autrice e questi pensieri sono audaci, originali ed inediti, impossibili da etichettare, generalizzare e anche da immaginare.
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April 26, 2022
Ganz hervorragende 41 kleine Prosaskizzen über älltägliche Beobachtungen, poetisch und absolut umwerfend. Eine so wunderbar menschenfreundlicher Ton durchweht diese Texte, dass es als ein Wunder erscheint, mit welchere Leichtigkeit und klugen Witz es der Autorin gelingt, existentiell lebhaft und vorstellungsmächtig über scheinbar banale wie auch skurrile Dinge zu berichten.
Dabei wird ein weites Spektrum, scheinbar zusammenhangslos, gewählt die Erlbenisse mit Krümeln, der Menopause, die poetischen Erscheinungsformen aller Fraben der Traurigkeit (Freude), ein persönliches Weintagebuch und ein geniales Kuz-Essay( Mein Privatbesitz) über Schrumpfköpfe. Trotz skurril anmutenden Extravaganz weht eine ernsthafte Dringlichkeit zum Leben, der Sprache und der Existenz der kleinsten Dinge durch die Texte, dass man genussvoll die Würde und Eleganz von scheinbar Nichtigen habhaft werden und (wieder)erfahren kann.
Hoffe zukünftig auf weitere großartige Veröffentlichungen in deutscher Sprache von Werken Mary Ruefle's , übertragen von der exzellenten Überseterin Esther Kisnky.
Dabei wird ein weites Spektrum, scheinbar zusammenhangslos, gewählt die Erlbenisse mit Krümeln, der Menopause, die poetischen Erscheinungsformen aller Fraben der Traurigkeit (Freude), ein persönliches Weintagebuch und ein geniales Kuz-Essay( Mein Privatbesitz) über Schrumpfköpfe. Trotz skurril anmutenden Extravaganz weht eine ernsthafte Dringlichkeit zum Leben, der Sprache und der Existenz der kleinsten Dinge durch die Texte, dass man genussvoll die Würde und Eleganz von scheinbar Nichtigen habhaft werden und (wieder)erfahren kann.
Hoffe zukünftig auf weitere großartige Veröffentlichungen in deutscher Sprache von Werken Mary Ruefle's , übertragen von der exzellenten Überseterin Esther Kisnky.
February 10, 2020
oh this book is delightful!! weird little prose-poem-essay-meditations. they’re quirky and funny and frequently brilliant. they made me giggle girlishly on the train.
my favorite pieces were poems on the different colors of sadness, which are scattered throughout the book. for example, red sadness is like the little card an art curator attached to a piece in a gallery: “because of the fragile nature of the pouch no attempt has been made to extract the note.”
also ruefle manages to write a poem about the little pencils they give you to keep score in mini-golf and somehow ends with the line “in the beginning you understand the world but not yourself, and when finally you understand yourself you no longer understand the world.”
also ALSO ruefle introduces lots of piglets into her poems which has reminded me how utterly fantastic the word piglet is. this book is a delightful little piglet!! highly recommend!
my favorite pieces were poems on the different colors of sadness, which are scattered throughout the book. for example, red sadness is like the little card an art curator attached to a piece in a gallery: “because of the fragile nature of the pouch no attempt has been made to extract the note.”
also ruefle manages to write a poem about the little pencils they give you to keep score in mini-golf and somehow ends with the line “in the beginning you understand the world but not yourself, and when finally you understand yourself you no longer understand the world.”
also ALSO ruefle introduces lots of piglets into her poems which has reminded me how utterly fantastic the word piglet is. this book is a delightful little piglet!! highly recommend!
April 6, 2017
Mary Ruefle keeps surprising the reader with strange and often wonderful images. They are often ordinary things or a few pages on shrunken heads. The Library of Congress assures us that these are poetry, perhaps because she has published many volumes of poetry; these clearly are short essays. She has said (in an interview) that she doesn't really care if people call them poems or prose. Her topics are varied: clouds, colors, lots about animals. What an active mind she has!
April 11, 2017
Lovely, lovely.
"Of course in the meantime you have destroyed your life and it has to be completely remade and there is a great deal of grief and regret and nostalgia and all of that, but even so you are free, free to sit on the bank and throw stones..."
"Of course in the meantime you have destroyed your life and it has to be completely remade and there is a great deal of grief and regret and nostalgia and all of that, but even so you are free, free to sit on the bank and throw stones..."
October 17, 2017
bittersweet, witty, wise as usual. but ever so much sadder than any of her other books. not an emotional or intense or weeping sadness, either. but gray and at the edges, empty. like resignation. like endings that have no closure, when things just drift off to nothing. i might not recommend it right this minute if you are dissatisfied or regretful- or if you are at any lonely crossroad or turning or just turned forty.
* i ought to caveat that yes, this is my very dry and self deprecating humor.*
* i ought to caveat that yes, this is my very dry and self deprecating humor.*
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